Birdy e la perla di Urtijej
 

Mi guarda tenero mentre si appoggia sul balcone

Gli accarezzo le sfumature colorate delle piccole piume

Chiedo dei suoi viaggi e mi parla delle sue avventure

Finché il sole arriva quasi a nascondersi dietro la collina

Birdy racconta le sue storie sorseggiando il mio tè.

Quando attraversò con gli amici una lunga valle

Che si arrampica fin sotto le grandi montagne

Al paese dove sapeva di una giovane principessa

In un castello impreziosito da giardini e viali

Aiuole di fiori e di siepi intorno a sfavillanti fontane.

L’aria profumava come mai l’aveva sentita

Un simpatico coniglietto saltò fuori da un cespuglio

Gli si avvicinò strofinando il suo musetto castano

Così Birdy chiese a Jack della “perla di Urtijèj”

E dai suoi occhi sfociarono tante belle immagini.

Ma poi d’improvviso scoppiò in lacrime:

La perla incantata dal malefico nel sonno

Da giorni ormai dormiva prigioniera dell’ignoto

E le campane non suonavano più senza il suo sorriso

Birdy e i suoi amici decisero di salire fin lassù.

La finestra della sua stanza era aperta

Lei distesa nel grande letto scolpito nel legno

Tutt’intorno pregavano le cortigiane

Che udirono spargersi delicata una melodia

Le cui parole si respiravano nell’aria.

D’improvviso si riaccese il suo sguardo

Il buio della stanza divenne luce

Ritornano i preziosi momenti da bambina

Quando la nonna le raccontava le fiabe

Tenendola in braccio davanti al caminetto.

Poi lo squillo del campanello alla porta ci interrompe

Esco per un attimo e quando ritorno Birdy se n’è andato

Lasciandomi con un mazzo di fiori in mano

Davanti ad una porta che non si apre.